09-10-2017 

Il mini-centro estivo nasce da un’idea condivisa da diverse associazioni modenesi, differenti per finalità, organizzazione, utenti e membri, riunitesi per fondere le proprie conoscenze, abilità e mezzi per creare un servizio dai contenuti innovativi rispetto al panorama dei centri estivi presenti sul territorio di Modena.
Il parco Enzo Ferrari è stato il teatro di questa iniziativa, cominciata il 12 giugno e conclusa il 28 luglio, che ha visto come attori protagonisti più di 30 bambini dai 6 ai 14 anni, e come registi associazioni come l’ACLI, l’APE, Città e Scuola, La Casa delle Culture, CISL Pensionati, La Banca del tempo.
Il progetto ha avuto inizio nell’estate del 2016, con la prima edizione, che ha riscosso tanta approvazione delle famiglie e dei bambini partecipanti, da decidere di riproporlo l’anno successivo, inglobando nuove associazioni e collaboratori e incrementando le ore del servizio offerto.

Il team di associazioni ha messo a punto per questa edizione un programma giornaliero di 4 ore mattutine, comprendente attività diversificate a seconda dei giorni e dei volontari, predisposti appositamente per curarne il buon andamento.
Dall’esecuzione dei compiti – vigilata da Agnese, volontaria di Città & Scuola, insegnante delle elementari in pensione – ai giochi di gruppo, passando per i laboratori di pittura, portati avanti da Miriam, una volontaria con la passione per l’arte, attraverso l’attività di realizzazione di aquiloni – costruiti con il fondamentale aiuto di Oriano della Cisl Pensionati –  e le partite a scacchi,  le attività proposte del centro estivo sono state pensate, tutte,  per offrire un’esperienza di forte valenza educativa, formativa e socializzante per i bambini frequentanti, capace di garantire apprendimenti diversi e diversificati e approfondimenti didattici in continuità con la scuola. La programmazione settimanale ha garantito inoltre serietà e sicurezza del lavoro svolto sia ai genitori che ai ragazzi stessi. Non sono mancate nemmeno le gite, organizzate ed economicamente supportate dalle associazioni, per fari visita a luoghi di interesse culturale (come la Biblioteca Delfini e il Planetario) o semplicemente per passare una giornata di svago in piscina al Country Club di Corlo
L’assenza di confini, la semi-gratuità per gli iscritti e condivisione delle risorse a disposizione di ogni associazione partecipante sono stati i capisaldi del progetto.
Il  Parco Enzo Ferrari ha  rappresento un elemento fondamentale per creare un  clima di libera integrazione, senza barriere architettoniche; a questo fine, il Milly Bar, gestito dall’associazione L’APE, dimostrandosi disponibile, collaborativo e di enorme appoggio all’iniziativa, ha creato, per la seconda volta, un un’atmosfera familiare e sicura per i ragazzi, dove condividere spazi, tempo, giochi e relazioni senza la necessità di alcun tipo di siepe o muro che li dividesse dalla realtà esterna o ne evitasse la disgregazione.
Ai singoli nuclei familiari è stato chiesto un contributo di 2Euro a bambino per tutta la durata del progetto. Questo ha aperto le porte del Mini-Centro Estivo anche a chi, per questioni di bilancio familiare, si trovava a non poter affrontare i comuni costi d’iscrizione dei Centri estivi.
La prerogativa del centro estivo è stata infatti quella di unire persone con caratteristiche differenti e fare di questa condizione una forza unica e preziosa. Esattamente come variavano l’età e le origini culturali dei ragazzi iscritti, così erano diverse le età dei volontari e la loro provenienza: i bambini hanno avuto la possibilità di rapportarsi non solo con persone molto più grandi – ritrovando rapporti velatamente simili a quelli mantenuti durante l’anno scolastico con gli insegnanti – e con ragazzi più giovani provenienti dalle superiori e dal Servizio Civile ACLI di Modena, ma bensì anche con individui provenienti da paesi stranieri, che, grazie ad una collaborazione con un centro per minori non accompagnati, hanno potuto offrire il loro supporto al progetto con risultati più che positivi per entrambe le parti.
I punti di forza dati dal luogo, dalle persone, dalle idee e dalle risorse messe a disposizione dalle singole associazioni e dal Comune di Modena, che ha approvato e patrocinato il progetto e in parte contribuito economicamente alla realizzazione, hanno portato a creare un ambiente di libera espressione, di divertimento e condivisione per i ragazzi, il tutto accompagnato dall’entusiasmo e dal forte apprezzamento delle loro famiglie